martedì 29 gennaio 2013

Aixo es mel!

Sará perché mi sono laureata al DAMS con specializzazione in cinema e televisione o sará perché oltretutto ho preparato  una tesi sulle dette televisioni di prossimitá (praticamente sconosciute in Italia), pero mi piace raccontare dei programmi televisivi locali che considero degni di nota perché rispecchiano e rappresentano perfettamente la cultura dell'isola. Si definisce infatti televisione di prossimitá quella che si rivolge manifestamente agli spettatori autoctoni del luogo da cui trasmette, allacciandosi ai contenuti che da vicino li riguardano. 
Ricordo che anche in Italia c'era un programma similare che veniva trasmesso la domenica mattina. Era molto didattico e descrittivo (parlo al passato perché non so se viene ancora trasmesso, anche se aveva una certa popolaritá) pero a mio parere, a differenza del programma che ho visto ieri sera in televisione, mancava dell'allegria, della prossimitá e soprattutto dell'empatia, sia con i partecipanti del programma che con gli spettatori stessi dall'altra parte dello schermo. Mi pareva piú un reportage da national geografic in un viaggio nella gastronomia italiana. Nessuna emozione, nessuna ironia..(mio padre che era un fan di questo programma, da gran patriota qual'é, negherebbe anche l'evidenza!).


Il nuovo programma scoperto s'intitola "Aixo es mel". Devo sottolineare che, nonostante la televisione sia locale e quindi con risorse sicuramente ridotte, la qualitá dei programmi non é cosí banale come ci si potrebbe aspettare. Mi stupisco sempre dell'originalitá delle idee che riescono a tirare fuori per nuovi contenuti queste piccole realtá. Nel caso in particolare, il programma va alla scoperta delle ricchezze gastronomiche dell'isola attraverso l'esperienza e la visione di tre personaggi abbastanza conosciuti: un attore di teatro maiorchino (Toni Gomila), lo chef di un ristorante con stella michelin (Tomeu Caldentey) ed un giornalista televisivo (Pau Cavaller).
Il titolo é un chiaro richiamo al contenuto del programma: "Això és mel" é l'espressione che si utilizza quando una persona gode e assapora con delizia qualcosa.


Il programma si propone di scoprire delicatezze culinarie meno conosciute,  ricette tipiche cucinate da persone comuni appassionate di cucina,  ristoranti dove degustare prelibatezze tradizionali...un percorso nei paesini piú reconditi dell'isola guidato dai sapori piú caratteristici e dalla voglia rivelare gioielli nascosti.
I miei complimenti ai realizzatori, mi é piaciuto!;)

Follow Me on Pinterest

lunedì 28 gennaio 2013

Decorazioni con piante

Nel  piccolo porticato che ho davanti casa, amo tenere miriadi di vasi con piante di ogni tipo e colore per creare una sensazione di verde visto anche da dentro.
Come giá raccontavo nel mio post sull'Aloe Vera, da quando ho un piccolo spazio verde, mi sto appassionando al giardinaggio  ed alla scoperta di nuove piante, sperimentandone la riproduzione ogni primavera.  Quelle che mi danno al momento piú soddisfazione di tutte, a parte la mia bellissima Aloe Vera che cresce e si riproduce spontaneamente come se volesse dimostrarmi gratitudine per quanto bene si trova dove l'ho messa, sono le piante grasse o meglio le piante cosidette "succulenti". 


Sono facili da mantenere in quanto non necessitano di molta acqua e si riproducono con estrema facilitá...quindi adatte anche ai pollici meno verdi!

Oggi vorrei lasciare qualche idea originale trovata in rete di decorazioni con queste piante che crescono in abbondanza in terrritorio mediterraneo e che anch'io coltivo nel mio piccolo giardino mediterraneo. Piccole ispirazioni per portare anche dentro casa un po di verde in maniera originale e molto chic!





 In particolare quest'idea delle piantine in coppe di vino utilizzate come segnaposti la trovo fantastica!


Pero credo che tra tutte, quella che mi piace di piú é sicuramente questa composizione/natura morta che trovo assolutamente elegante.

Photos via http://botanicalbrouhaha.blogspot.com.es/




Follow Me on Pinterest

domenica 27 gennaio 2013

Ispirazione positiva



"Quando ci concediamo ai luoghi, essi ci restituiscono a noi stessi e, più arriviamo a conoscerli, più vi seminiamo l'invisibile messe delle memorie e delle associazioni che saranno lì ad aspettarci quando vi ritorneremo, mentre luoghi nuovi ci offriranno pensieri nuovi e nuove opportunità. Esplorare il mondo è uno dei modi migliori per indagare la mente e il camminare percorre entrambi i terreni."  
Rebecca Solnit, Storia del camminare




Il vivere in un’isola come Mallorca dove non ci sono grandi agglomerazioni urbane, é stato come ricominciare a vivere una nuova vita, soprattutto dopo aver scelto consapevolmente di stare il piú possibile circondata dalla natura. 
La frenesia umana ha occupato troppo spesso la mia mente con pensieri di cui a volte non ne riuscivo nemmeno a trovarne l’origine. 
La natura invece invita al silenzio e mi ricorda, ogni volta che mi soffermo ad ascoltarla, chi sono e cosa voglio essere. 
Nel silenzio ho trovato lo spazio necessario per riscoprire la mia essenza.
 Nessun rumore, nessuno stimolo, nessuna fretta, che mi distragga da ció che é veramente importante: la felicitá non dipende da ció che abbiamo ma da ció che siamo.



Bisogna iniziare la settimana con tutto l'ottimismo di cui siamo capaci! 




Follow Me on Pinterest

giovedì 24 gennaio 2013

Rondalles Mallorquines...favole antiche di Maiorca



Seguendo l’onda della mia lenta eppur costante “maiorchizzazione” e rimanendo fedele all’intento di promuovere la cultura maiorchina a chi non la conoscesse, una cultura ricca di tradizioni ancora vive e presenti, vorrei dedicare il post di oggi alle “rondalles mallorquines”, ovvero dei racconti popolari dell’isola trasmesse oralmente da padre a figlio. 
L’idea di parlarne oggi, viene dalla casualitá di essermi imbattuta in un’inizativa di crowfounding per la pubblicazione di questi racconti antichi che ormai pochi conservano. Ovviamente, manco a dirlo, io che mi sento ormai quasi come un’attivista per la conservazione delle ricchezze culturali di ogni Paese (forse perché non ho mai apprezzato e scoperto pienamente la ricchezza della mia terra nativa, il Piemonte) ho sentito la necessitá di parteciparvi...Se la raccolta fondi va in porto raggiungendo il budget previsto per la pubblicazione riceveró anch'io una copia di queste antiche favole maiorchine!



Le "rondalles" sono un relato o narrazione in prosa, di tradizione orale e di carattere anonimo (non esiste un autore originale) che racconta fatti immaginari di un determinato argomento e ambientate a Maiorca.  
Questi racconti, sono apparsi per la prima volta in forma scritta grazie alla raccolta realizzata per Mossén Antoni Maria Alcover i Sureda con lo pseudonimo di Jordi d’es Racó e furono pubblicate nel 1880 con il titolo “D’Aplec de Rondaies Mallorquines d’En Jordi d’es Racó”in ben 24 volumi!
La raccoltá é strutturata in modo tale che prima di ogni racconto venga specificato chi l’abbia raccontata all’autore di questa raccolta, se il racconto viene da persone differenti e proveniente da paesi diversi e se anche i personaggi del racconto sono del paese da cui viene il racconto. Spesso erano affiancate da partiture musicali, ció sta ad indicare che il racconto veniva cantato o accompagnato da musica.


Queste favole contengono elementi comuni ad altri racconti popolari d’Europa e di altre zone della Spagna. Compaiono per esempio personaggi che sarebbero l’equivalente di “Biancaneve”, “Cenerentola” (in uno di essi chiamata la Francineta), animali parlanti e personaggi fantastici come i giganti,  demoni e draghi (elementi di tradizione popolare che ritroviamo poi nelle feste locali).  Come tutte le favole anche questi racconti hanno il compito di trasmettere insegnamenti morali, anche se ovviamente pertinenti all’epoca in cui sono stati trascritti,  che contengono un richiamo a virtú come la semplicitá, l’onore e l’aiuto verso il prossimo (che 
Mi piacerebbe poter lasciare un link in italiano per ulteriori approfondimenti, pero le uniche informazioni in internet al riguardo sono in catalano e qualcosa in spagnolo.
Se alla fine riusciró a ricevere una copia del libro allora sí che potró leggerne finalmente una e pubblicarne la traduzione! Credo sia interessante da condividere..sempre nella convinzione che la comprensione e l'avvicinamento ad altre culture aiutino a creare un mondo piú  aperto e libero.




Follow Me on Pinterest

domenica 20 gennaio 2013

Sant'Antoni a Mallorca


Il 17 Gennaio é la festa di Sant’Antonio a Mallorca. Come tutte le feste dell’isola, anche in questa non puó mancare la voglia di divertimento smisurato e di dimenticare il resto del mondo almeno per un giorno...e sicuramente qualche notte in piú! 
I festeggiamenti sono vissuti con molto sentimento. Chi non é dell’isola forse non riesce a capire a fondo il significato di tutto ció. Per me italiana, che vengo da un paese dove sono praticamente sconosciute questi tipi di feste, cosi liberatorie e scatenate, all’inizio mi sentivo un po' fuori luogo e sorpresa da tanto travolgimento collettivo. Poco per volta peró ho iniziato anch’io a partecipare piú attivamente e quindi a godere appieno di queste feste locali..e se c’é una cosa che i maiorchini sanno fare bene é proprio quello di organizzare feste!!

In realtá tutte le feste hanno origini storiche e tradizioni contadine da cui provengono, con un loro significato pagano. La festa di Sant’Antonio, santo protettore degli animali al quale si rende omaggio in molte parti della isola si é convertito infatti in motivo di celebrazione: la benedizione degli animali con fuochi, faló (foguerons) e diavoli... 

  

In tutte le piazze, si preparano faló di ogni tipo attorno al quale la gente si riunisce per mangiare butifarro (salsicci tipica) che si cuoce direttamente sul fuoco. Il pretesto é ovviamente quello di riunirsi bevendo liquori d’erba ed altre bevande tipiche di Maiorca, cercando di paliare il freddo invernale. Le origini storiche di questa tradizione vengono attribuite all’idea ancestrale del valore purificante del fuoco, simbolo di purificazione e rinnovazione della vita.Normalmente al centro del faló si colloca un albero che simbolizza l’albero della vita o l’asse terrestre. Inoltre i falo costituiscono un rituale propiziatorio al passaggio dall’inverno alla primavera, e di puerificazione bruciando il male rappresentato dal diavolo (da qui la spiegazione della presenza dei dimoni in questa festa)


Tutte le feste religiose hanno origini pagane: in questo caso si approfitta la celebrazione del santo per demonizzare il peccato tentatore, rappresentato dal diavolo, che in queste feste di Sant'Antoni, danza attorno al fuoco cantando “glosses” ovvero rime che parlano della vita e del quotidiano in modo fortemente ironico ed accompagnate dal suono tipico della “ximbomba”, uno strumento molto peculiare, tipico maiorchino fatto di terracotta e pelle, che si suona facendo scorrere dentro e fuori, il bastone piantato nel centro dello strumento.


Sant Antoni és un bon sant
qui té un dobler li dóna
perquè li guard s'animal 
tant de pell com de ploma.
 


A Pollença invece, la tradizione vuole che il giorno di Sant'Antoni la gente del paese si riunisca in una zona in cima ad una collina del paese, chiamata Ternelles, per tagliare un pino che porteranno poi fino giú con dei carri spinti a mano, per poi issarlo nel centro della piazza. Il pino, che misura normalmente una ventina di metri, é privo di qualsiasi tipo di ramo e cosparso di sapone o addirittura olio per renderne difficile la scalata. I giovani del paese si sfidano a questo punto ad arrampicarsi fino alla cima dove trovavano come ricompensa, almeno fino a qualche anno addietro, un gallo, che é poi il simbolo di Pollença. Pochi sanno in realtá da dove venga questa tradizione che indubbiamente ha il significato di dimostrare chi sia il piú forte del paese in questione. Sembra pero che quest'usanza sia comune anche in un paesino della Catalunya da dove probabilmente é stato importato durante l'immigrazione dei catalani alle Baleari.



Devo ammettere che a Mallorca le tradizioni sono ancora molto  presenti, ma soprattutto sentite e vissute da tutti, giovani ed anziani, e lo trovo molto bello perché permette di tramandare e trasmettere a chi non la conosce, parte della storia e della cultura di una popolazione, cosa che purtroppo in Italia si sta perdendo rapidamente.

Follow Me on Pinterest
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...